Il concetto di “economia circolare” si può spiegare tramite le cosiddette “tre R”, cioè riciclare, riutilizzare e riparare. In poche parole, questo modello economico mira a ridurre i rifiuti al minimo e ad estendere la vita dei prodotti, al contrario del modello di economia lineare, in vigore dall’inizio della Rivoluzione Industriale, che invece prevede solo produzione, utilizzo e smaltimento.
Per mettere in pratica il modello di economia circolare bisogna avere un progetto chiaro fin dall’inizio, che prenda in considerazione non solo l’uso del prodotto nel suo primo ciclo di vita, ma anche i possibili impieghi che può avere in quelli successivi. Ed è qui che entra in gioco il concetto di up-cycling, che in italiano si potrebbe tradurre con “riutilizzo o riciclo creativo”: talvolta, infatti, è bene non solo pensare a riciclare, cioè riportare l’oggetto ad essere una materia prima adatta alla produzione, bensì anche a fare up-cycling, vale a dire uno step successivo che dà valore aggiunto a ciò che altrimenti finirebbe nella spazzatura.
Detto in questo modo sembra un concetto estremamente tecnico, ma probabilmente lo fai già anche tu, per esempio quando decidi di non buttare via la scatola di latta dei biscotti al burro ma di conservarci ago e filo, oppure quando riutilizzi il barattolo di vetro della marmellata per tenerci i chiodi.
Ora però spostiamo il focus sul settore della moda, e in particolare sulle aziende Freitag e Airpaq, per capire come il modello di economia circolare può essere applicato concretamente per contrastare gli effetti negativi della seconda industria più inquinante al mondo.
Freitag ha origine nel 1993 a Zurigo nel piccolo appartamento dei fratelli Daniel e Markus Freitag dal desiderio di combinare funzionalità, design urbano e robustezza. Per farlo, prendono ispirazione dal traffico della città e decidono di realizzare borse e accessori a partire da teloni di camion. Ancora oggi, è questa filosofia di ciclicità che guida l’azienda, tanto che ha anche attivato un servizio di riparazione gratuito e un servizio di scambio di accessori per i propri clienti.
Airpaq, invece, nasce nel 2015 a Rotterdam dall’idea di due studenti, Michael Widmann e Adrian Goosses, per un progetto universitario. Tutti i loro prodotti sono realizzati con airbag, cinture di sicurezza e fibbie delle cinture delle macchine rottamate: infatti, nonostante non ci facciamo caso quando le usiamo ogni giorno, queste componenti sono di alta qualità e durevoli, quindi perfette per realizzare uno zaino resistente.
In poche parole, si può dire che questi due brand applicano un modello di economia circolare poiché non solo creano i loro prodotti con materiali che esistono già, ma li rendono anche più “belli”, facendo così up-cycling, evitando di chiedere nuove risorse al pianeta e di creare ulteriori rifiuti. Inoltre, stringendo una borsa Freitag o Airpaq si prova l’emozione di avere tra le mani un prodotto unico, proprio perché i teloni e gli airbag che vengono lavorati hanno tutti alle spalle una storia diversa.
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